Migliorano le condizioni del bambino di tre anni e mezzo, ricoverato a Cosenza con traumi in diverse parti del corpo. Dopo un periodo in terapia intensiva, è stato trasferito in Chirurgia pediatrica, segno di un’evoluzione positiva del quadro clinico. Tuttavia, restano dubbi sulle cause delle lesioni, e le forze dell’ordine stanno indagando su un possibile caso di maltrattamenti.
Il piccolo, che chiameremo Francesco (nome di fantasia), era giunto in ospedale con un grave edema ai testicoli, che aveva richiesto un monitoraggio costante per prevenire complicazioni. Nonostante non fosse in pericolo di vita, le condizioni iniziali avevano destato preoccupazione nei medici, portando al ricovero in terapia intensiva. Oltre all’edema, i sanitari avevano riscontrato traumi al volto e altre contusioni, elementi che hanno spinto i carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza ad avviare accertamenti.
Le prime segnalazioni erano arrivate proprio dagli ospedali. Francesco era stato inizialmente portato dalla madre al pronto soccorso di Paola il 19 gennaio per dolore e gonfiore ai testicoli. Da lì, il trasferimento all’ospedale di Cosenza per ulteriori cure. Tuttavia, il 25 gennaio, il bambino è stato nuovamente accompagnato al pronto soccorso per episodi di ematemesi (vomito con tracce di sangue), e in quell’occasione i medici hanno riscontrato un ematoma al ramo mandibolare, oltre alla persistenza dell’edema testicolare. A quel punto è stato deciso un nuovo trasferimento nell’ospedale Hub di Cosenza.
Nel quadro più ampio della vicenda emerge un dettaglio inquietante: il fratellino minore di Francesco era già stato ricoverato a dicembre a Paola per una frattura al braccio, trattata con ingessatura e dimissioni dopo le cure ortopediche. Questo particolare ha rafforzato i sospetti delle autorità, che stanno esaminando la possibilità che entrambi i bambini possano essere vittime di maltrattamenti.
Le indagini, condotte con la massima discrezione, si concentrano sulle circostanze che hanno portato ai ripetuti traumi del bambino. I carabinieri hanno acquisito le cartelle cliniche e stanno ascoltando i medici che lo hanno avuto in cura, nel tentativo di chiarire se si tratti di episodi accidentali o di una situazione più grave che richieda un intervento delle autorità competenti.
Nel frattempo, a Paola cresce l’apprensione per il destino del piccolo, ma il fatto che abbia lasciato la terapia intensiva rappresenta un segnale incoraggiante. L’intera comunità segue con attenzione gli sviluppi della vicenda, sperando in notizie rassicuranti sul suo stato di salute e su eventuali provvedimenti per garantirgli un futuro sicuro.