Dopo il congresso provinciale del Partito democratico di Cosenza, l’attenzione si sposta sulla necessità di ricomporre le fratture interne e costruire una forza politica coesa in vista delle prossime scadenze elettorali. Il vicepresidente del Consiglio regionale, Franco Iacucci, ha lanciato un chiaro appello alla collaborazione: «Serve il contributo di tutti per rafforzare il partito nei territori», ha affermato in un’intervista alla Gazzetta del Sud.
La vittoria congressuale di Matteo Lettieri, sindaco di Celico, ha però lasciato strascichi politici, con l’emergere di contrapposizioni tra le diverse anime del partito. Pino Le Fosse, ex sindacalista CGIL e promotore della mozione “Ripartiamo da noi”, ha ottenuto un ottimo riscontro in dodici circoli della provincia, ma ha lamentato una scarsa apertura da parte dei vincitori verso una sintesi politica che superasse le logiche correntizie.
Iacucci, sostenitore della mozione Lettieri, ha riconosciuto la legittimità del risultato ma insiste su una necessaria coesione interna: «Ci sono stati due candidati e due proposte. Ora serve unità per affrontare al meglio le sfide future». Sulla stessa linea anche Le Fosse, che non mette in discussione la leadership emersa dal congresso, ma auspica un Pd «che torni a essere punto di riferimento in Calabria, aperto e rappresentativo».
Le tensioni interne si sono riflesse anche sulla recente assemblea congressuale, dove le divisioni tra l’area Lettieri-Iacucci-Bevacqua e le componenti legate a Carlo Guccione, Adamo, Bruno Bossio e Capalbo, hanno impedito un confronto sereno e costruttivo. Quest’ultime hanno sostenuto Le Fosse e la sua idea di rinnovamento del partito, che punta su temi strategici come sanità pubblica, lotta all’emigrazione giovanile, ambiente e lavoro.
La situazione resta fluida, con gli organismi dirigenti ancora da completare. Lettieri dovrà convocare una nuova assemblea per colmare i vuoti nella Direzione, nella Commissione di garanzia e nella Tesoreria. La vera incognita è se la componente Le Fosse sarà inclusa nei nuovi assetti o resterà marginalizzata.
Nel frattempo, Le Fosse ha convocato un incontro con i delegati della sua mozione, al quale prenderanno parte amministratori locali e dirigenti dem, per fare il punto sulla situazione e pianificare le prossime iniziative. «Non si tratta solo di gestione – afferma – ma di ridare al Pd un’identità chiara e una funzione sociale nei territori. La politica deve tornare tra la gente».
Il futuro del Pd cosentino passa quindi dalla capacità di trasformare una stagione congressuale divisiva in un percorso inclusivo e orientato alle sfide reali della Calabria. Le prime prove saranno le elezioni comunali e, più in là, la corsa alla presidenza della Regione. In questo contesto, solo un partito unito potrà ambire a tornare competitivo e vincente.