«Nel pomeriggio di ieri un architetto di Rogliano insieme ad alcuni operai di una impresa edile della stessa zona armeggiavano intorno alla statua del Leone e discutevano su come toglierla da davanti al municipio di Cosenza. E si sono dati appuntamento nuovamente alle sette di mattina di domani, giovedì santo».
Lo ha scritto Giacomo Mancini sulla propria Facebook, il quale non molla assolutamente la presa sulla statua dedicata al nonno di cui porta lo stesso nome. «Ringrazio di cuore quanti ci hanno informato con puntualità e con preoccupazione. Ovviamente – ha aggiunto Giacomo Mancini junior – domani troveranno anche me al fianco del Leone. Insieme ai media nazionali che stanno arrivando in città. E a quanti vorranno opporsi a questa vergogna».
«Nonostante la straordinaria mobilitazione popolare a difesa del Leone, alla indignazione diffusa in ogni parte del paese che ha provocato lo sfratto reiterato di Caruso, alla partecipazione di popolo al flashmob, alle torrenziali raccolte firme contro lo sfratto, evidentemente c’è ancora chi insiste nel violento proposito di oltraggiare la storia di Cosenza e di offendere la storia socialista».
«È del tutto evidente – ha concluso il nipote dell’ex leader politico – che più sarà esibita l’arroganza del potere, più sarà forte la risposta di popolo a difesa del Leone. Occhi aperti e difendiamo il Leone».