Un messaggio netto e senza ambiguità arriva dal cuore del centrosinistra calabrese: nessuna figura imposta da Roma per guidare la prossima sfida elettorale regionale. La linea comune è chiara: il candidato alla presidenza della Regione dovrà essere scelto in Calabria, frutto di un confronto interno e di una condivisione politica locale. Una presa di posizione che, senza citazioni esplicite, punta a chiudere con il passato recente in cui le scelte “calate dall’alto” si sono rivelate inefficaci sul piano del consenso.
«Nessun Papa Nero per il candidato governatore», ribadiscono in coro i dirigenti regionali dei partiti progressisti. Il riferimento è alle decisioni romane che, negli anni precedenti, hanno determinato candidature poco radicate sul territorio e, spesso, non all’altezza delle sfide elettorali. La posizione oggi è condivisa da tutte le anime del centrosinistra, che vogliono evitare sorprese e anticipare eventuali scenari di crisi politica.
A ribadire il concetto è Nicola Irto, segretario regionale del Partito Democratico, che ha dichiarato con fermezza: «Chiunque sarà il candidato alla guida del centrosinistra per la Calabria dovrà essere scelto qui. Lo rivendichiamo con chiarezza e lo diciamo anche agli alleati». Un messaggio che rispecchia un clima di maggiore unità e determinazione da parte del campo progressista, deciso a non ripetere gli errori delle precedenti consultazioni.
Il contesto politico e giudiziario che investe la Regione – con l’interrogatorio imminente del presidente Roberto Occhiuto e le conseguenze che ne potrebbero derivare – spinge i partiti all’opposizione a farsi trovare pronti. Non è un caso che il centrosinistra cominci a discutere già ora della futura candidatura, ipotizzando scenari che potrebbero aprirsi prima della fine naturale della legislatura.
L’idea condivisa è quella di costruire una leadership credibile e radicata, che sappia rappresentare il territorio calabrese e intercettare il malcontento di una parte sempre più ampia dell’elettorato. Le forze progressiste, dunque, puntano su un profilo locale, espressione delle esigenze reali del territorio e in grado di condurre una campagna elettorale efficace e partecipata.
Il confronto interno è già iniziato, anche se non sono ancora emersi nomi ufficiali. Tuttavia, il metodo sembra tracciato: condivisione, partecipazione e scelta locale. L’obiettivo è costruire un’alternativa politica concreta in caso di elezioni anticipate, senza aspettare l’eventuale implosione del centrodestra. L’attenzione resta alta, soprattutto alla luce degli sviluppi giudiziari che coinvolgono il vertice della Regione.
L’inversione di rotta rispetto al passato è, quindi, il filo conduttore del nuovo corso del centrosinistra calabrese, che guarda alle prossime sfide con l’intenzione di voltare pagina, tanto nei metodi quanto nei volti. E se le elezioni dovessero arrivare prima del previsto, la coalizione intende farsi trovare pronta, con un candidato scelto sul campo e non nei palazzi romani.