«Associare il nome di Roberto alla parola “corruzione” è una bestemmia». È questo il passaggio chiave dello sfogo affidato ai social da Matilde Siracusano, sottosegretaria di Forza Italia e compagna del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della procura di Catanzaro. Dopo giorni di silenzio, Siracusano rompe la riservatezza per difendere pubblicamente il compagno e denunciare la sofferenza personale e politica di un momento così delicato.
«Ho taciuto per rispetto, perché Roberto è sobrio, discreto, riservato», spiega, ma aggiunge: «Io, invece, la fiducia nella giustizia l’ho persa da tempo». La sottosegretaria descrive Occhiuto come «un maniaco del rigore e della trasparenza», smentendo con forza qualsiasi ipotesi di scorrettezza: «Ha scelto i migliori, anche al di fuori della sua area politica, pur di far risorgere la sua amatissima Calabria».
Siracusano, in particolare, difende il proprio staff e la figura di Paolo Posteraro, uno degli indagati nell’inchiesta, sostenendo che la sua segreteria «farebbe invidia a chiunque per curriculum e operatività». Il tono dello sfogo è personale e appassionato, e tocca la sfera privata, ma si inserisce pienamente nel dibattito politico che si è acceso intorno al caso Occhiuto.
Italia Viva: «Massimo rispetto per la magistratura»
In un clima già teso, Italia Viva sceglie una posizione di equilibrio, sottolineando attraverso la commissaria regionale Filomena Greco «il massimo rispetto per la magistratura e i principi dello Stato di diritto». La leader calabrese del partito di Renzi ricorda che «un avviso di garanzia non è una colpa né un giudizio» e ribadisce «la presunzione d’innocenza come valore cardine del garantismo autentico». Pur evitando giudizi politici sull’operato di Occhiuto, Italia Viva invita a concentrare il dibattito sulle priorità della Calabria, lasciando che la giustizia faccia il suo corso.
FdI conferma sostegno a Occhiuto: «Sempre stati leali»
Nel frattempo, Fratelli d’Italia ha voluto chiarire la propria posizione dopo i sospetti su una mancata solidarietà da parte degli alleati. Fausto Orsomarso, senatore e figura di spicco del partito di Giorgia Meloni in Calabria, ha confermato «di aver sentito privatamente il presidente» e che «il partito ha espresso ufficialmente la sua vicinanza». Orsomarso ha anche ricordato che fu proprio FdI, due anni fa, a rilanciare con convinzione la candidatura di Occhiuto alla presidenza della Regione: «Lo abbiamo sostenuto sempre con lealtà».
La reazione pubblica: tra sostegno e riserbo
L’inchiesta, che ha portato alla notifica di un avviso di garanzia per corruzione, ha avuto un forte impatto anche a livello umano e personale. Ma ha suscitato, al contempo, una solidarietà trasversale, come sottolinea Siracusano, e un dibattito interno alle forze politiche del centrodestra e dell’opposizione su quale atteggiamento adottare nei confronti della magistratura e del presidente Occhiuto.
Mentre l’indagine prosegue e saranno i giudici a fare chiarezza sui fatti contestati, si consuma intanto una fase politica delicata, in cui si incrociano giustizia, comunicazione pubblica e rapporti tra alleati. La figura di Roberto Occhiuto, attualmente commissario alla Sanità e guida della Regione, resta al centro di uno scontro politico che riflette tensioni ben oltre i confini calabresi.