La Procura di Cosenza, guidata da Vincenzo Capomolla, ha chiuso le indagini sull’incidente che, il 25 agosto dello scorso anno, è costato la vita a Ilaria Mirabelli, 37 anni. Al termine delle indagini, coordinate dai pubblici ministeri Donatella Donato e Mariangela Farro, è stato formalmente incriminato per omicidio stradale Mario Molinari, 53 anni, di Cosenza.
Le accuse contro Molinari
Secondo la ricostruzione della Procura, Molinari sarebbe stato alla guida dell’auto che trasportava la vittima, commettendo un errore fatale durante una manovra di rientro nella corsia di marcia obbligatoria, che ha provocato il ribaltamento del veicolo. L’accusa è aggravata dalla presenza di alcol e sostanze stupefacenti nel sangue dell’indagato, come confermato dagli esami effettuati presso l’ospedale di San Giovanni in Fiore subito dopo l’incidente.
Tentativo di depistaggio
In aggiunta, Molinari avrebbe tentato di falsificare la dinamica dell’incidente, sostenendo che alla guida dell’auto si trovasse la sua ex fidanzata. Tuttavia, questa versione è stata smentita da testimoni oculari e dalle analisi scientifiche. In particolare, i rilievi dattiloscopici e l’esame del DNA sul cambio e sul volante del veicolo hanno rilevato unicamente il codice genetico di Molinari, confermando la sua presenza al posto di guida al momento dello schianto.
La decisione del Tribunale del Riesame
Lo scorso marzo, il GIP di Cosenza, Letizia Benigno, aveva disposto per Molinari gli arresti domiciliari, accogliendo solo in parte la richiesta della Procura che aveva invece chiesto la detenzione in carcere. Tuttavia, il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha successivamente annullato il provvedimento, accogliendo il ricorso presentato dall’avvocato Nicola Rendace, difensore dell’indagato. Le motivazioni di questa decisione non sono ancora state depositate, lasciando aperta una fase delicata del procedimento.
La posizione della famiglia della vittima
La famiglia di Ilaria Mirabelli, rappresentata dall’avvocato Guido Siciliano, ha dichiarato la volontà di costituirsi parte civile nel futuro processo, chiedendo verità e giustizia per la giovane donna. Anche l’ex marito della vittima, assistito dall’avvocato Salvatore Tropea, ha annunciato l’intenzione di unirsi al procedimento, ricordando un’aggressione subita da Molinari un mese prima dell’incidente.
Le prossime fasi del processo
Entro venti giorni, Molinari potrà presentare memorie difensive o chiedere di essere interrogato per chiarire la sua posizione. Se questo termine scadrà senza risposte dall’indagato, la Procura di Cosenza procederà con la richiesta di rinvio a giudizio, aprendo così la strada a un processo che potrebbe fare luce definitiva sulle responsabilità dell’incidente.