Ferraro ancora in Ferrovie della Calabria: scoppia il caso politico

Il Partito democratico attacca dopo le rivelazioni sul contratto a tempo indeterminato dell'ex amministratore unico rimosso da Occhiuto

Alta tensione in Regione Calabria dopo l’emergere di una vicenda che sta alimentando polemiche e sospetti. Al centro della bufera c’è Ernesto Ferraro, ex amministratore unico di Ferrovie della Calabria (FdC), rimosso di recente dal governatore Roberto Occhiuto in seguito a un’indagine della Procura di Catanzaro. Secondo quanto riportato da LaC News 24, Ferraro risulterebbe ancora in servizio nella stessa azienda regionale, grazie a un contratto a tempo indeterminato sottoscritto nel dicembre 2022.

Una “autoassunzione”, la definisce il Partito democratico, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti sulla posizione di Ferraro e su come sia stato possibile trasferire il suo contratto da Amaco a Ferrovie della Calabria senza che ci fosse una procedura trasparente e condivisa.

I fatti ricostruiti indicano che il 29 dicembre 2022 sarebbe stato il direttore amministrativo e finanziario di FdC a comunicare a Ferraro – suo diretto superiore – il trasferimento del contratto di direttore generale da Amaco alla nuova società. Una mossa avvenuta dopo il fallimento di un’istruttoria interna che avrebbe dovuto portare a una nomina regolare per quel ruolo. La decorrenza del nuovo contratto sarebbe iniziata il 1° gennaio 2023, con una retribuzione annua superiore ai 135mila euro.

Il Pd non ha nascosto la propria indignazione, definendo la vicenda “una farsa tanto grave quanto surreale”, e accusando il centrodestra regionale di gestire le partecipate con metodi opachi. «Se davvero Ferraro continua a essere stipendiato da dirigente dopo la rimozione da amministratore unico – si legge in una nota dei dem – siamo davanti all’ennesima presa in giro nei confronti dei calabresi».

Il sospetto avanzato dal Pd è che la rimozione di Ferraro da parte di Occhiuto possa essere stata solo una mossa di facciata, utile a placare temporaneamente le pressioni legate alle inchieste giudiziarie, senza però incidere realmente sulla sua posizione professionale. A questo punto, tutti gli occhi sono puntati su Aristide Vercillo, nuovo amministratore unico di Ferrovie della Calabria, figura considerata vicina a Fratelli d’Italia, cui spetta ora il compito di verificare e decidere se mantenere o meno Ferraro nell’organico.

Oltre al nodo contrattuale, il Pd solleva una questione di trasparenza e controllo istituzionale, chiedendo come sia stato possibile che nessuno – né negli uffici regionali né tra gli assessori competenti – abbia sollevato dubbi sull’operazione. Nella nota si fa riferimento a una possibile responsabilità anche della presidenza della giunta, cui sarà richiesto di chiarire se fosse informata dell’iter seguito.

L’interrogazione urgente sarà accompagnata da una serie di richieste specifiche, tra cui: chi ha autorizzato il trasferimento del contratto, con quali criteri, e se vi sia stata una valutazione formale da parte della Regione. Il Pd chiede che vengano resi pubblici i documenti relativi alla trasformazione del rapporto di lavoro, per fare piena luce su una vicenda che rischia di minare ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni regionali.

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