Un recente controllo svolto dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cosenza, in collaborazione con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro (NIL), ha portato alla luce un panorama preoccupante di violazioni delle normative sul lavoro e sulla sicurezza. L’attività di monitoraggio, che ha coinvolto principalmente l’edilizia e i pubblici esercizi, ha evidenziato diverse situazioni di irregolarità che hanno portato alla sospensione immediata di sei attività e a multe complessive superiori ai 70.000 euro.
Grave violazione delle norme di sicurezza e impiego di minori
Una delle violazioni più gravi riguarda un bar, dove su quattro lavoratori, due erano impiegati in nero, e uno di loro era addirittura un minorenne, con meno di 14 anni. Questa grave infrazione ha comportato la sospensione dell’attività e una multa di oltre 11.000 euro, con la possibilità di risvolti penali per i responsabili. Questo episodio è solo uno dei tanti emersi durante l’operazione, che ha rivelato una serie di irregolarità nelle attività commerciali e imprenditoriali controllate.
Settori coinvolti e irregolarità riscontrate
Gli accertamenti hanno riguardato un’ampia gamma di attività, tra cui un agriturismo, due saloni di parrucchiere, un centro estetico, una lavanderia e un’officina per la riparazione di macchine agricole. In tutti questi casi, sono state rilevate violazioni legate al lavoro in nero, con numerosi dipendenti impiegati senza un regolare contratto di lavoro. La presenza di condizioni di lavoro inadeguate e non conformi alle normative di sicurezza ha imposto l’immediata sospensione delle attività in alcuni casi, come nel bar già menzionato.
Un quadro di illegalità diffusa
Il bilancio complessivo dell’operazione è preoccupante, con gravi violazioni che non solo compromettono i diritti dei lavoratori, ma espongono anche le imprese a pesanti sanzioni economiche. Le ispezioni hanno messo in evidenza un panorama di illegalità diffusa, in cui il lavoro nero è una pratica ancora troppo radicata in alcuni settori. Le sanzioni, che hanno superato i 70.000 euro, riflettono la gravità delle violazioni riscontrate.