Vittorio Pecoraro ha ufficialmente lasciato l’incarico di responsabile provinciale del Partito Democratico (Pd), segnando la fine di un mandato iniziato l’8 maggio 2022. La sua uscita coincide con l’insediamento della commissione congressuale provinciale, presieduta da Giuseppe Mazzuca, che avrà il compito di gestire la fase congressuale. Nonostante il passo indietro, molti nel partito vedono già la possibilità di una sua ricandidatura, sostenuta dai risultati ottenuti e dalle sue notevoli capacità di “diplomazia interna”, apprezzate anche dai suoi avversari.
Le sfide del Pd nel cosentino
Con il congresso in vista, il Pd deve prepararsi a diverse sfide cruciali, tra cui le prossime elezioni regionali e le comunali di Rende, dove il partito sostiene Bilotti contro il socialista Principe e la candidata di M5S e Alleanza Verdi-Sinistra, Gallo. Sullo sfondo, resta anche la gestione degli equilibri politici nella città capoluogo, un contesto dove il Pd gioca un ruolo fondamentale nella maggioranza di centrosinistra.
Il bilancio di Pecoraro
Nel suo messaggio di congedo, Pecoraro ha voluto fare un bilancio dei suoi tre anni alla guida del partito, sottolineando «le battaglie giuste» portate avanti, ma anche «gli errori commessi», con l’umiltà di chi conosce le difficoltà della politica. Tra i suoi successi, ha evidenziato la creazione di «un gruppo di giovani capaci e motivati», a cui ha rivolto l’invito a «portare avanti la cultura del sorriso contro ogni forma di arroganza».
Possibile ritorno in vista?
Nonostante l’addio formale, Pecoraro ha lasciato aperta la porta a un possibile ritorno, sottolineando come «la forza di un partito non si misura nel percorso del singolo, ma nella sua comunità». Il dirigente dem ha poi aggiunto che «la politica non è soltanto l’arte di salire sui carri, ma è, a volte, la capacità di attraversare il deserto a piedi per raggiungere un orizzonte più lontano», segnalando così la sua intenzione di rimanere attivo nel dibattito politico regionale.
Un futuro da protagonista?
Resta ora da capire se Pecoraro deciderà di ricandidarsi o se preferirà lasciare spazio a nuove figure all’interno del partito. In ogni caso, sembra probabile che un ruolo significativo all’interno del Pd continuerà a spettargli di diritto, grazie alla sua esperienza e alla rete di relazioni costruite negli anni. Le risposte definitive arriveranno quando, in sede congressuale, verranno formalizzate le candidature, un momento cruciale per definire il futuro del partito nel territorio.