Nicola Irto, senatore e già segretario regionale del Partito Democratico, ha ufficializzato ieri la sua ricandidatura alla segreteria calabrese del Pd. L’occasione è stata data da un evento che si è svolto tra i cubi dell’Università della Calabria (Unical), simbolo di ricerca, sapere e futuro. Irto ha scelto questo luogo per ribadire l’impegno del partito verso l’innovazione e il sostegno ai giovani, richiamando anche l’importanza dell’intelligenza artificiale come settore di eccellenza a livello internazionale.
Il senatore ha introdotto la sua mozione, intitolata “Ri-Generazione”, un documento che propone una sintesi tra continuità e cambiamento. In particolare, Irto ha sottolineato che, nonostante alcuni successi elettorali, è necessario superare egoismi interni e aprirsi a nuove prospettive, senza rinunciare ai principi fondanti del Pd. «Abbiamo vinto, ma dobbiamo essere più uniti e propositivi», ha affermato con decisione, mentre faceva riferimento alle elezioni del Consiglio Nazionale Studentesco con la lista “Primavera degli studenti”.
L’attenzione si è poi concentrata sulle elezioni amministrative di Rende, dove il centrosinistra appare diviso in tre candidati. Irto ha preso una posizione netta contro la candidatura di Sandro Principe, sostenuto da una fronda del Pd, affermando che, pur rispettando la sua scelta, Principe non garantiva il cambiamento necessario. In questo contesto, il Pd ha puntato sul 31enne Francesco Bilotti, che incarna, secondo Irto, il rinnovamento civico.
Irto ha inoltre fatto riferimento all’esempio di Lamezia Terme, dove il Pd ha scelto di supportare Doris Lo Moro in una coalizione che include anche il Movimento 5 Stelle, Azione e Italia Viva. «A Lamezia, dopo i disastri della destra, la città merita un risveglio», ha dichiarato, facendo riferimento al processo di inclusione che ha visto l’ingresso di civici e movimenti esterni al partito.
Non sono mancate le critiche all’attuale governo regionale, con un attacco diretto al presidente Roberto Occhiuto, accusato di mancanza di visione e di non aver garantito il diritto alle cure sanitarie in Calabria. Irto ha citato un episodio a Chiaravalle, dove una visita organizzata dal governo regionale si è rivelata una «farsa», con attrezzature e personale improvvisati per nascondere le difficoltà reali. L’analisi della situazione sanitaria regionale è stata netta: «La migrazione sanitaria cresce», ha aggiunto, facendo riferimento al collasso del sistema e alla crescente emigrazione dei calabresi per cercare cure adeguate.
Il confronto con la destra è stato altrettanto diretto. Irto ha accusato il governo di Giorgia Meloni di aver «abbandonato la Calabria», in particolare Reggio Calabria, e di non aver affrontato seriamente la questione delle infrastrutture, come la Statale 106. In generale, ha sostenuto che la destra governa «per sottrazione», riducendo i diritti e le risorse sociali disponibili per i cittadini.
Sul fronte delle alleanze, Irto ha lanciato un appello per una coalizione ampia, capace di accogliere forze sociali e altri partiti, senza veti ma nemmeno minacce verso il Pd. Annunciato anche un nuovo «Cantiere delle Idee», un progetto post-congresso che coinvolgerà sindacati, amministratori locali e movimenti civici, in particolare per affrontare le crisi locali e i problemi di bilancio.
Il Pd calabrese sta inoltre lavorando a nuove sedi in Bovalino e Reggio Calabria e sta sviluppando una app per gli iscritti, con l’obiettivo di rafforzare il contatto diretto con gli elettori e di trasformare l’interesse sui social in partecipazione attiva.
Nel contesto di questa sfida per il futuro, Irto ha sottolineato che la Calabria merita risposte concrete e non semplici like sui social. Il suo messaggio finale è stato chiaro: «Il Pd deve essere coraggioso, deve unire e non escludere». In questo quadro, il partito accoglie anche due nuovi membri provenienti dall’Unical, il professore Francesco Aiello e il professore Daniele Menniti, che porteranno il loro contributo all’interno del progetto di rinnovamento del partito.