L’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, al centro dell’emergenza per i casi di intossicazione da botulino, ha vissuto oggi un momento di forte umanità con la visita del vescovo di Cosenza, monsignor Giovanni Checchinato, che ha incontrato i pazienti ricoverati e i loro familiari. Il presule ha espresso parole di sostegno e speranza, soffermandosi a lungo con le persone colpite e raccogliendo sentimenti di gratitudine verso medici e operatori della Terapia Intensiva, apprezzati per competenza, professionalità e attenzione umana.
Nel suo intervento rivolto all’equipe sanitaria, il vescovo ha evidenziato il valore del lavoro quotidiano in reparti ad alta intensità di cura, definendolo «un esercizio di resistenza fondamentale e un segno concreto di speranza per chi affronta la sofferenza e la malattia».
Sul fronte clinico, si registra un nuovo caso di ricovero: un giovane di 20 anni, figlio di una paziente già in cura per la stessa sintomatologia, è giunto nel pomeriggio al pronto soccorso con segni compatibili con il botulismo. Il ragazzo è stato immediatamente trasferito in Terapia Intensiva e sottoposto a monitoraggio continuo.
Parallelamente, arrivano notizie positive: una donna precedentemente ricoverata in condizioni critiche è stata trasferita dal reparto di Terapia Intensiva a quello di Medicina, segno che le sue condizioni sono migliorate e che non è più in pericolo di vita.
Attualmente, il numero complessivo dei pazienti in cura per intossicazione da botulino all’Annunziata è di 15 persone, seguite costantemente dall’equipe di rianimazione e dai medici specialisti dell’ospedale. L’attenzione resta alta sia per monitorare i casi esistenti sia per intervenire tempestivamente in presenza di nuovi episodi.