Pagamenti in ritardo, Cgia: Asp di Crotone e Comune di Cosenza tra i peggiori in Italia

Nel 2024 la Pubblica amministrazione ha ancora 8,15 miliardi di euro da saldare ai fornitori privati. Maglia nera alle realtà del Sud

L’Asp di Crotone e il Comune di Cosenza figurano tra gli enti della Pubblica amministrazione italiana che saldano i fornitori con i ritardi più significativi. È quanto emerge dall’ultimo report della Cgia di Mestre, che ha elaborato i dati pubblicati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze lo scorso 1° luglio.

Secondo l’analisi, nel corso del 2024 la Pubblica amministrazione ha ricevuto richieste di pagamento da fornitori privati per un totale di 198 miliardi di euro, ma al marzo 2025 risultavano liquidati soltanto 189,85 miliardi. Restano quindi 8,15 miliardi ancora da versare alle aziende.

Il fenomeno, secondo la Cgia, pone l’Italia in ultima posizione in Europa per tempestività nei pagamenti pubblici. Lo stock complessivo dei debiti commerciali ammonta oggi a 58,7 miliardi di euro, e nonostante alcuni miglioramenti, i ritardi restano diffusi, in particolare nelle regioni meridionali e nelle società controllate dagli enti locali, come quelle di trasporto pubblico, gestione rifiuti e servizi idrici.

La graduatoria dei peggiori pagatori è guidata dalla Risorse Ambiente Palermo (Rap), società del Comune di Palermo che nel 2024 ha saldato le fatture con un ritardo medio di quasi 88 giorni rispetto ai termini di legge. Stesso ritardo per l’Azienda sanitaria provinciale di Crotone, che non ha aggiornato i dati sul proprio sito oltre il 2023. Segue il Comune di Cosenza, con una media di 57 giorni di ritardo nei pagamenti.

In ottava posizione si colloca il Comune di Reggio Calabria, che nel primo trimestre 2025 ha accumulato un ritardo medio di 18,37 giorni.

Per la Cgia, il quadro evidenzia come nel Mezzogiorno le inefficienze siano ancora radicate, con impatti diretti sulla liquidità delle imprese fornitrici e sulla competitività del territorio.

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