In Calabria, a seguito di casi sospetti di intossicazione da tossina botulinica, è stata attivata la procedura d’emergenza che prevede la segnalazione immediata al Centro antiveleni di Pavia, unico centro nazionale per la gestione del botulismo.
Nessuna regione o ospedale può conservare l’antidoto, che è di esclusiva disponibilità del ministero della Salute e distribuito tramite il Centro antiveleni di Pavia. Le prime dosi sono state inviate dalla Farmacia Militare di Taranto, e con l’aumento dei casi sono state fornite ulteriori sette fiale all’Ospedale di Cosenza. Per garantire una risposta tempestiva, la Regione Calabria ha organizzato una missione straordinaria, con un velivolo del 118, per consegnare ulteriori fiale dall’Ospedale San Camillo di Roma. Attualmente, l’Ospedale di Cosenza dispone di una scorta di antidoto, una misura eccezionale in emergenza, poiché di norma le strutture ospedaliere non detengono direttamente il farmaco.