Pd e Verdi contro Occhiuto: “Dimissioni per interesse personale”

Dure le reazioni delle opposizioni dopo l’addio anticipato del governatore: “Un blitz politico, non un gesto istituzionale”

Le dimissioni di Roberto Occhiuto da presidente della Regione Calabria continuano a suscitare forti polemiche, in particolare dai banchi dell’opposizione. Il Partito Democratico calabrese, per voce del segretario regionale Nicola Irto, accusa il governatore di aver agito per calcolo personale, senza alcuna considerazione per la stabilità istituzionale o per i bisogni dei cittadini.

Secondo Irto, la scelta di Occhiuto non sarebbe altro che una manovra interna alla sua stessa maggioranza, che da tempo lo avrebbe isolato. “Ha voluto lanciare un messaggio subliminale ai suoi – afferma Irto – forse per celare il peso delle sue vicende giudiziarie. In realtà si tratta di un blitz politico, studiato nei minimi dettagli, per salvare la propria immagine in vista delle prossime elezioni regionali”.

Il Pd accusa il presidente uscente di aver utilizzato le istituzioni a scopo personale, alludendo al fatto che nel 2026 non sarebbe stato ricandidato e che, quindi, avrebbe preferito dimettersi ora per riprendere l’iniziativa e presentarsi da vittima. Un’accusa diretta anche alla gestione della sanità regionale, definita “fallimentare”, e a uno stile di governo “autoritario, opaco e personalistico”.

“La Calabria – prosegue la nota del Partito Democratico – ha bisogno di un cambiamento profondo, di una classe dirigente che non confonda il pubblico con il privato e che non usi il potere per tutelare sé stessa. Occhiuto è arrivato perfino a evocare, senza fare nomi, la presenza di funzionari regionali che non firmano gli atti: un’allusione che sa tanto di attacco indiretto alla magistratura”.

A rincarare la dose è stato anche Angelo Bonelli, leader nazionale di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha parlato apertamente di “una strategia del vittimismo”. Per Bonelli, Occhiuto cerca di rilanciarsi presentandosi come ostacolato dalla politica e dalla giustizia, mentre “è lui stesso che ha governato per anni senza risolvere i problemi, anzi accentuandoli”.

Bonelli sottolinea la contraddizione di un governatore che si dimette per poi annunciare la ricandidatura, usando le istituzioni come leva per una nuova campagna elettorale. “È una mossa che va letta non solo in chiave regionale, ma anche nazionale: è uno scontro interno al centrodestra, che si consuma sulla pelle dei calabresi”.

Il clima pre-elettorale, dunque, si accende in Calabria. Con l’orizzonte delle urne sempre più vicino – probabilmente già in autunno – le opposizioni cercano ora di compattarsi attorno a una proposta alternativa, mettendo in discussione radicalmente il modello Occhiuto, definito “basato su arroganza, arrivismo e autoreferenzialità”.

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