Scoppia la polemica all’interno del Partito Democratico di Cosenza in merito allo svolgimento del congresso provinciale. In una nota ufficiale, il candidato alla segreteria Matteo Lettieri ha segnalato gravi anomalie nel processo congressuale, accusando il suo sfidante Pino Le Fosse di aver incluso persone non iscritte nelle liste congressuali in almeno quattro collegi.
Lettieri parla di un episodio che «compromette la regolarità del congresso e mette a rischio la trasparenza e la credibilità del Partito». La segnalazione nasce, a suo dire, dopo aver consultato diversi segretari di circolo, dai quali sarebbe emersa la mancanza di corrispondenza tra alcuni nomi inseriti nelle liste e l’anagrafe ufficiale degli iscritti.
Il tono della denuncia è duro e diretto: «È un fatto di inaudita gravità», scrive Lettieri, puntando il dito contro l’“influenza di cattivi consiglieri” che, a suo giudizio, da decenni condizionano negativamente il progetto politico del Pd cosentino. L’accusa è duplice: da un lato la violazione delle regole fondamentali del partito, dall’altro la mancanza di una visione etica e democratica da parte di chi aspira a guidarlo.
Secondo Lettieri, il rispetto delle regole deve essere il primo requisito per chiunque intenda dirigere una comunità politica, ed è per questo che ha chiesto l’intervento immediato sia della Commissione provinciale per il Congresso sia della Commissione regionale. L’obiettivo, sottolinea, è ripristinare legalità e trasparenza, restituendo fiducia alla base del partito e a tutti gli iscritti coinvolti nel percorso democratico.
Il clima nel Pd bruzio è dunque sempre più teso, con la possibilità concreta che la situazione possa degenerare se non verranno presi provvedimenti adeguati. Nella nota si afferma chiaramente che, in assenza di azioni coerenti con lo Statuto del partito, il gruppo che sostiene Lettieri si riserva ogni iniziativa utile a difendere la legittimità del congresso.
La denuncia pubblica di queste irregolarità rischia ora di innescare un effetto domino all’interno del partito a livello regionale, alimentando sospetti e divisioni in un momento già particolarmente delicato. In gioco, sottolineano i sostenitori di Lettieri, non c’è solo la segreteria provinciale, ma la credibilità di un’intera comunità politica che si riconosce nei valori democratici e nella partecipazione libera e trasparente.
La palla passa ora agli organismi di garanzia, che saranno chiamati a verificare la fondatezza delle accuse e ad agire per garantire il corretto svolgimento del congresso. Il Pd cosentino si trova di fronte a un bivio: ignorare il problema o affrontarlo con decisione per preservare la fiducia della base elettorale.