Indagini prorogate sul caso Occhiuto: focus su valutazioni societarie e bonifici

La Procura di Catanzaro prolunga l’inchiesta: al centro i movimenti finanziari legati alla campagna elettorale del governatore calabrese. Il ruoloo chiave del manager Paolo Posteraro

Un’indagine avviata nel 2021, sulla base di una segnalazione dell’Antiriciclaggio della Banca d’Italia, ha riacceso l’attenzione su alcuni trasferimenti societari e bonifici legati all’attuale presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, all’epoca in piena corsa elettorale. Il nome del manager Paolo Posteraro è stato il primo a emergere nella rete della Guardia di finanza, avviando un’inchiesta che si è recentemente intensificata con una proroga ufficiale concessa dal gip.

Secondo quanto emerso, le operazioni sospette avrebbero coinvolto cessioni di quote societarie e transazioni economiche che avrebbero favorito Occhiuto, il quale sostiene però di aver ricevuto somme inferiori rispetto ai valori di mercato, dichiarando la piena regolarità delle operazioni.

Il lavoro degli inquirenti – coordinato dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli e dal pm Domenico Assumma – si è basato su un anno di accertamenti tecnici, analisi contabili e intercettazioni, che hanno condotto a formulare ipotesi di reato. La proroga delle indagini servirà ora a completare verifiche sulle società coinvolte e sui recessi societari, anche tramite l’ausilio di perizie specialistiche. In particolare, si cerca di stabilire se il valore attribuito alle partecipazioni sia stato sovrastimato.

Il collegio difensivo di Occhiuto, composto dagli avvocati Nicola Carratelli e Mario Figliolia, ha annunciato una controperizia tecnica per contrastare le tesi accusatorie. Il governatore, intervenuto in televisione, ha ribadito la natura privata dell’operazione, dichiarando la propria disponibilità a essere ascoltato dai magistrati, per chiarire ogni fase della vicenda.

Al momento, tuttavia, Occhiuto non è ancora stato convocato ufficialmente, a causa del fatto che le verifiche tecniche non risultano concluse. Il governatore potrebbe decidere di rendere dichiarazioni spontanee, ma si tratterebbe di un’iniziativa priva del valore formale di un interrogatorio giudiziario. Per questo motivo, i suoi legali attendono che il quadro probatorio sia definito, prevedendo un eventuale interrogatorio entro fine luglio, salvo sorprese investigative.

Nel frattempo, un secondo indagato, Ernesto Ferraro, amministratore unico delle Ferrovie della Calabria, ha presentato un’istanza di dissequestro del materiale prelevato durante le perquisizioni effettuate dal Nucleo di polizia economico-finanziaria. Sulla vicenda è intervenuta anche una nota sindacale congiunta di Cgil, Uil e Usb, che ha sottolineato la necessità di tutelare con trasparenza e senso di responsabilità i beni pubblici come FdC.

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