La ’ndrangheta a Cetraro: una nuova era di terrore e intimidazioni sotto i nuovi boss

La criminalità organizzata torna a colpire con forza, alimentando paura e rassegnazione tra i cittadini

Cetraro, città affacciata sul Tirreno cosentino, sta vivendo una nuova fase di terrore alimentata dalla criminalità organizzata, in particolare dalla ’ndrangheta, che sta mettendo radici più forti che mai nel territorio. Dopo un periodo di relativa calma, la situazione è rapidamente degenerata: omicidi, incendi dolosi e intimidazioni sono diventati eventi quotidiani, segno di una strategia criminale ben definita.

L’arrivo di nuovi boss e reggipanza ha segnato un cambiamento epocale all’interno delle cosche. La loro forza sembra rinnovata, così come il clima di paura che riescono a diffondere. Le vittime, quasi tutte legate ad attività economiche, sono costrette a subire il peso del pizzo, mentre pochi osano denunciare, impauriti dalle ritorsioni.

La paura che cresce nella città

L’allerta sulla Costa Tirrenica è alta, e la sensazione di sfiducia si fa sempre più forte. Pochi hanno il coraggio di parlare, e tra i pochi che hanno rotto il silenzio c’è il caso di Francesco Occhiuzzi, volto televisivo locale, che per anni ha subito il taglieggio da parte degli usurai legati alla mafia. Solo recentemente ha deciso di collaborare con la giustizia. La sua è una scelta coraggiosa, ma la realtà quotidiana rimane dominata dall’omertà e dalla paura. La maggior parte delle persone si rassegna e paga, sottomessa alla volontà dei boss.

La città è stata scossa da una serie di eventi drammatici, tra cui l’incendio doloso che ha distrutto dieci mezzi dell’impresa “Ecologia Oggi”, un’azienda che si occupa della gestione dei rifiuti urbani. Un messaggio chiaro da parte della criminalità: nessuno può essere al sicuro, e il controllo del territorio è una priorità assoluta.

Una risposta dallo Stato

La situazione ha suscitato forte preoccupazione nelle istituzioni locali e nazionali. Il segretario del Copasir, Ettore Rosato, ha chiesto un intervento urgente da parte dello Stato per fermare l’escalation criminale, una richiesta che ha trovato supporto anche nel sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta. Il rischio è che la situazione possa peggiorare ulteriormente se non si interviene tempestivamente. Per questo motivo, è atteso il ritorno dei reparti speciali delle forze dell’ordine, che potrebbero arrivare in città per tentare di ristabilire l’ordine e il controllo del territorio.

Tuttavia, nonostante gli appelli, i cittadini di Cetraro parlano di un crescente disinteresse da parte dello Stato e delle istituzioni, accusando una carenza di interventi concreti che possano dare una risposta tangibile alla criminalità organizzata.

La sfida della ‘ndrangheta al territorio

Il rinnovato attacco della ‘ndrangheta non è solo una manifestazione di forza, ma anche una risposta alla Direzione nazionale dei beni confiscati alla mafia. Recentemente, infatti, attraverso il Comune, è stata avviata la manifestazione di interesse per l’acquisizione dei beni appartenuti ai clan mafiosi, incluse strutture, immobili e terreni. L’obiettivo è confiscare definitivamente questi beni, togliendo così potere economico alla criminalità organizzata. Questo processo è stato avviato sotto il commissario prefettizio e avrebbe potuto influenzare l’intensificazione della violenza criminale. Non si esclude, infatti, che i recenti attacchi siano collegati a questo contesto di riorganizzazione e lotta contro il patrimonio mafioso.

Il futuro di Cetraro

L’incertezza regna sovrana, ma non c’è dubbio che Cetraro stia vivendo una battaglia senza precedenti contro una criminalità sempre più organizzata e spietata. Le forze dell’ordine e le istituzioni locali sono chiamate a reagire con determinazione per riportare la legalità e restituire alla cittadinanza la speranza di un futuro più sicuro.

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