In Calabria, la questione dei tirocinanti d’inclusione sociale (Tis) sta diventando sempre più urgente. Oltre 2.000 lavoratori sono coinvolti in un sistema di precarietà che sembra lontano da una risoluzione definitiva, nonostante le misure messe in campo dalla Regione. Questi lavoratori, fondamentali per il funzionamento quotidiano dei Comuni, continuano a chiedere stabilità occupazionale e riconoscimento professionale, mentre le risposte istituzionali si rivelano spesso parziali e inadeguate.
Proposte regionali e criticità economiche
Le ultime iniziative previste dall’accordo tra Regione e sindacati includono l’accompagnamento alla pensione per gli over 60 con un assegno mensile di 631 euro e uno stanziamento una tantum di 25.000 euro per ciascun tirocinante stabilizzato. Tuttavia, queste risorse coprono solo un anno e mezzo di lavoro part-time, lasciando molte amministrazioni locali in difficoltà finanziaria. In questo contesto, la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro, insieme a diversi sindaci del Cosentino, sta spingendo per l’istituzione di un tavolo istituzionale che coinvolga tutta la deputazione calabrese, Regione, sindaci e parti sociali, nel tentativo di trovare soluzioni condivise e sostenibili.
Pressioni politiche e mobilitazioni in arrivo
I sindaci minacciano di organizzare una manifestazione presso il Ministero competente se entro un mese non emergeranno sviluppi concreti. La richiesta è chiara: servono fondi adeguati e soluzioni legislative strutturali per garantire una stabilizzazione reale dei tirocinanti, superando un sistema di precariato che non può più essere considerato la norma nelle amministrazioni locali.
Anche i consiglieri regionali del Partito Democratico hanno espresso preoccupazione, sottolineando come le risorse attualmente previste non siano sufficienti a garantire una vera stabilizzazione, soprattutto in settori strategici come la pubblica amministrazione. Secondo i Dem, la Regione dovrebbe farsi portavoce presso il governo nazionale per ottenere finanziamenti adeguati, evitando di lasciare i Comuni senza le risorse necessarie per partecipare alle manifestazioni di interesse.
Critiche dall’opposizione e richieste di intervento strutturale
Più duro il commento della coordinatrice del Movimento 5 Stelle in Calabria, Anna Laura Orrico, che ha definito il contributo proposto dalla Regione “un’elemosina”. La parlamentare ha sottolineato come questo approccio scarichi l’onere finanziario sui Comuni, costretti poi a utilizzare risorse proprie per stabilizzare i tirocinanti. Orrico ha ricordato anche la situazione dei tirocinanti del Ministero della Cultura, che da quasi un anno attendono soluzioni concrete per il loro futuro lavorativo.