Oltre 30 miliardi di euro saranno necessari per completare la linea ad alta velocità ferroviaria tra Salerno e Reggio Calabria, ma oggi ne risultano disponibili poco più di 12. Questo è quanto emerge dal Documento di finanza pubblica approvato dal Consiglio dei ministri, che evidenzia un disavanzo di oltre 18 miliardi per un’opera considerata strategica non solo per la mobilità, ma anche per il rilancio dell’intero Mezzogiorno.
La tratta, che dovrebbe connettere Salerno a Reggio Calabria attraverso il versante tirrenico, è uno dei progetti infrastrutturali prioritari del governo, insieme al Ponte sullo Stretto. Tuttavia, la mancanza di fondi mette a rischio le tempistiche e la realizzazione dell’intervento.
Attualmente, le risorse disponibili coprono solo parzialmente il tracciato, in particolare il lotto Battipaglia-Romagnano, l’intero tratto campano per il quale sono stati destinati 1,8 miliardi di euro provenienti dai fondi Pnrr. Oltre a questo, altri 9,4 miliardi provengono dal Fondo complementare nazionale, istituito nel 2021 sotto il governo Draghi. Queste risorse consentono anche di finanziare quasi integralmente la tratta Romagnano-Praia, mentre rimane scoperto circa un miliardo per completare questo segmento. È invece coperto il progetto di raddoppio delle gallerie Santomarco tra Paola e Cosenza.
Ma la situazione si complica ulteriormente guardando al fabbisogno complessivo per raggiungere Praia, all’estremo nord della Calabria: servono 17,5 miliardi, mentre quelli realmente a disposizione restano attorno ai 12 miliardi. Per estendere il tracciato fino allo Stretto, le risorse sono ancora più limitate, nonostante le rassicurazioni dell’assessora calabrese ai Lavori pubblici, Maria Stefania Caracciolo, secondo la quale i fondi complementari rappresentano “una certezza”.
Le incognite sul futuro dell’opera restano molte, in primis se il governo e il Parlamento riusciranno a colmare la lacuna finanziaria e rispettare le scadenze. Una sfida particolarmente rilevante per una regione come la Calabria, dove i collegamenti ferroviari continuano a essere lenti e poco efficienti, condizionando negativamente lo sviluppo economico e sociale del territorio.
Non va meglio sul versante ionico, dove i lavori di elettrificazione della dorsale e della trasversale Lamezia-Catanzaro sono in stallo. Mancano all’appello 640 milioni di euro per completare l’opera, come riportato nel medesimo Documento di finanza pubblica. Nonostante ciò, Rete Ferroviaria Italiana ha recentemente avviato i cantieri per le tratte Sibari-Crotone e Crotone-Catanzaro Lido, con investimenti pari a 438 milioni, anch’essi finanziati parzialmente con fondi Pnrr.
In conclusione, l’alta velocità verso Reggio Calabria è ancora un obiettivo lontano, stretto tra progetti ambiziosi e un quadro finanziario instabile. Senza un intervento deciso per recuperare le risorse mancanti, il rischio è quello di lasciare incompiuta un’opera chiave per colmare il divario infrastrutturale tra Nord e Sud.