Nel tardo pomeriggio di ieri è stato effettuato l’accertamento autoptico sul corpo del bambino di cinque mesi deceduto presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dopo essere stato trasferito da altre strutture sanitarie del territorio. L’autopsia rappresenta un passaggio cruciale nelle indagini avviate dalla Procura di Cosenza, che sta cercando di fare luce sulle eventuali responsabilità mediche nel tragico decesso.
La salma del piccolo è stata esaminata da un medico legale nominato dalla procura, con il coinvolgimento di un perito di parte indicato dai familiari e di altri consulenti tecnici incaricati dai sei medici attualmente indagati. L’inchiesta è partita a seguito della denuncia depositata dai genitori del bimbo, che chiedono verità e giustizia per la drammatica vicenda.
Secondo quanto ricostruito, il neonato era stato inizialmente preso in carico a Rossano e Corigliano, per infine giungere in condizioni critiche a Cosenza, dove è avvenuto il decesso. Gli inquirenti stanno cercando di accertare eventuali ritardi, omissioni o negligenze nella catena di soccorso e nei protocolli di intervento seguiti nelle diverse strutture.
L’autopsia è considerata un accertamento tecnico irripetibile, e proprio per questo motivo sono stati coinvolti tutti i consulenti delle parti, a garanzia della trasparenza dell’esame e del rispetto del contraddittorio. Saranno ora necessari alcuni giorni per ottenere i primi risultati degli esami istologici e tossicologici, che potranno fornire elementi decisivi sul quadro clinico del neonato e sulle eventuali cause della morte.
Il fascicolo aperto dalla magistratura include ipotesi di reato a carico di sei operatori sanitari, che dovranno chiarire il proprio operato nelle diverse fasi dell’assistenza. Gli indagati sono stati formalmente informati dell’esecuzione dell’autopsia, come previsto dalla procedura per atti irripetibili, e hanno avuto la possibilità di nominare i propri esperti di fiducia.