Dario Brunori a Domenica In: «Mio padre era immortale per me»

Il cantautore cosentino si è raccontato a Mara Venier, ripercorrendo la sua carriera, i legami familiari e l'esperienza sanremese

Dario Brunori ha aperto il suo cuore al pubblico durante l’intervista a Domenica In, trasmessa ieri, domenica 9 marzo. Reduce dal terzo posto a Sanremo 2024 e dalla vittoria del premio per il miglior testo, l’artista ha ripercorso il suo percorso di vita, dagli esordi fino alla maturità artistica e personale.

Nel salotto di Mara Venier, Brunori ha parlato della sua infanzia in Calabria, nella piccola frazione di Joggi, e del forte legame con la famiglia. Ha ricordato il padre, imprenditore, e il momento in cui ha deciso di seguire la sua vera passione, la musica, anziché entrare nell’azienda di famiglia. «Mio padre era immortale per me», ha detto con commozione, raccontando come la sua scomparsa abbia segnato profondamente il suo percorso. Da quel dolore, però, è nata una nuova consapevolezza: «Nel dramma ho capito le mie priorità» .

Brunori ha rivelato anche un passato musicale inaspettato: prima del cantautorato, ha avuto un periodo heavy metal. Dopo aver studiato a Siena, il richiamo delle radici lo ha riportato in Calabria, dove ha deciso di costruire la sua carriera. Il nome d’arte Brunori Sas è un omaggio alla ditta di famiglia, e lo stesso artista ha ricordato con ironia di aver venduto mattoni prima di dedicarsi completamente alla musica.

Un ruolo fondamentale nel suo percorso lo ha avuto la madre, Maria Stella, insegnante di canto, che ha sempre sostenuto la sua passione. «Mia mamma si fa chiamare Mammarella Sas e mi ha detto di nominarla in trasmissione!» ha scherzato Brunori, ricordando con affetto i momenti in cui lei e il padre cantavano insieme le canzoni di Mina. Durante l’intervista è stato trasmesso un loro duetto sulle note di “Insieme”, tratto dal programma Rai “Brunori Sa”.

Oggi Brunori ha costruito una famiglia con Simona, sua compagna, e la loro figlia Fiammetta. Unico rimpianto? Che il padre non abbia potuto vedere tutto questo. Tuttavia, la sua musica resta il modo più autentico per tenere viva la memoria degli affetti più cari.

L’intervista ha toccato anche il Sanremo della sua infanzia, quando nel suo paese tutti si riunivano per seguire il festival e dare voti ai cantanti. «Per una volta la mia Calabria si è sentita orgogliosa, e questo mi emoziona», ha raccontato, sottolineando l’importanza del festival nel suo percorso.

Brunori ha poi parlato delle sue influenze musicali: l’amore per Lucio Dalla , la scelta di cantare “L’anno che verrà” nella serata delle cover, e il rapporto con Gianni Morandi. Ha concluso l’intervista con due intense esibizioni al pianoforte: ha dedicato “Per due che come noi” alla sua Simona e “L’albero delle noci” alla piccola Fiammetta, regalando al pubblico un momento carico di emozione.

Un incontro sincero e sanno profondo, in cui Dario Brunori ha mostrato ancora una volta la sua capacità di trasformare la vita in musica, con parole che arrivare dritte al cuore.

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