La tragica morte di Antonio Ruperti, avvenuta il 9 settembre 2023 a Cosenza, sarà al centro di un processo che vedrà imputati il poliziotto Gianmarco Minervino e Valentino De Francesco, proprietario del motociclo sul quale viaggiava la giovane vittima. Entrambi sono stati rinviati a giudizio dal Gup di Cosenza, Claudia Pingitore, con l’accusa di omicidio stradale.
Secondo la ricostruzione dei fatti, Antonio Ruperti si trovava a bordo di una moto priva di assicurazione, percorrendo via Panebianco a Cosenza. Durante la corsa, la moto è entrata in collisione con una Jeep Renegade in dotazione alla Polizia di Stato, guidata dall’agente Gianmarco Minervino. L’accusa sostiene che il poliziotto non avrebbe rallentato né concesso la precedenza al motociclo, causando l’impatto.
L’incidente ha avuto conseguenze fatali: il giovane è stato sbalzato dal veicolo, finendo contro il muro di un edificio vicino. Trasportato d’urgenza in ospedale, il ragazzo è morto poco dopo a causa delle gravi ferite riportate.
Nonostante le richieste di archiviazione avanzate dai legali della difesa, il giudice per l’udienza preliminare ha deciso di procedere con il rinvio a giudizio. La famiglia della vittima, composta dai genitori, dai fratelli minori e dalla nonna, si è costituita parte civile nel procedimento. La responsabilità di Minervino si lega alla presunta mancata osservanza delle regole di sicurezza stradale, mentre Valentino De Francesco risponde in quanto proprietario del veicolo privo di regolare assicurazione.
Il processo, fissato per il prossimo 20 marzo, sarà cruciale per accertare eventuali responsabilità penali e fare luce sui dettagli dell’incidente.