Cosenza, dibattito acceso sullo spostamento della statua di Giacomo Mancini

A cercare di stemperare i toni è intervenuto Antoniozzi che in una nota ha espresso la sua speranza che il confronto tra il Comune e la Fondazione possa portare a una soluzione condivisa

La proposta di trasferire la statua di Giacomo Mancini dal Municipio in un’altra zona della città ha scatenato polemiche, con interventi da parte della Fondazione Mancini e del deputato Alfredo Antoniozzi.

La paventata decisione dell’amministrazione comunale di spostare la statua di Giacomo Mancini, attualmente collocata davanti al Municipio di Cosenza, ha innescato un acceso dibattito tra istituzioni e cittadini. L’idea, sostenuta dal sindaco Franz Caruso, prevede di trasferire il monumento nella piazza intitolata a Mancini, un luogo che, secondo il primo cittadino, meglio rappresenterebbe l’eredità dell’ex ministro, sindaco e figura simbolo della politica calabrese.

A criticare apertamente l’iniziativa è stata la Fondazione Mancini, con il figlio di Giacomo, Pietro Mancini, e il nipote Giacomo Mancini Jr., che hanno manifestato il loro dissenso nei confronti della decisione del Comune. Per la Fondazione, la statua di Mancini, così come la sua posizione attuale, rappresentano un simbolo storico e politico per la città, e spostarla equivarrebbe a sminuire la memoria dell’ex sindaco, amato e rispettato dai cosentini.

In risposta alla polemica, sabato scorso è stato organizzato un flashmob nei pressi della statua , un’iniziativa simbolica per ribadire il valore della sua posizione attuale e coinvolgere la cittadinanza nella discussione.

A cercare di stemperare i toni è intervenuto Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. In una nota, Antoniozzi ha espresso la sua speranza che il confronto tra il Comune e la Fondazione possa portare a una soluzione condivisa.

«Giacomo Mancini è stato il più grande politico calabrese , oltre che il sindaco più amato dai cosentini. Credo che Franz Caruso abbia un profondo rispetto per la figura di Mancini e intenda valorizzarne la statua nella piazza a lui dedicata», ha dichiarato Antoniozzi. Secondo il deputato, l’idea di spostare la statua nella piazza a lui intitolata non va vista come un atto di malafede, ma come un tentativo di esaltare ulteriormente la sua figura storica e politica .

Antoniozzi ha poi lanciato un appello affinché Comune e Fondazione lavorino insieme per preservare e tramandare la memoria di Mancini alle nuove generazioni.

Giacomo Mancini è stato una figura di spicco della politica italiana del Novecento, ricoprendo ruoli chiave come ministro, segretario nazionale del Psi e sindaco di Cosenza. La sua eredità politica e sociale è profondamente radicata nel territorio calabrese, rendendo il dibattito sulla statua molto più di una semplice questione estetica o logistica.

La statua, oltre ad essere un omaggio a uno dei personaggi più influenti della storia della città, rappresenta un punto di riferimento simbolico per i cittadini, che si sentono legati alla sua memoria. Lo spostamento potrebbe infatti sollevare interrogativi sulla necessità di preservare i luoghi storici legati a figure iconiche del passato.

Il confronto tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Mancini è ancora in corso, ma appare evidente che la questione dello spostamento della statua coinvolga sensibilità profonde e diverse visioni sulla valorizzazione della memoria storica cittadina. Un dialogo costruttivo tra le parti potrebbe rappresentare la chiave per arrivare a una soluzione condivisa, capace di unire la città attorno alla figura di Giacomo Mancini.

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