Arrestato agente della Polizia penitenziaria del carcere di Rossano: telefoni e droga sequestrati

Un assistente capo della Polizia penitenziaria è stato arrestato vicino Rossano. L'uomo, trovato in possesso di smartphone e cocaina, è accusato di tentare l'introduzione di dispositivi vietati in carcere

Un assistente capo della Polizia penitenziaria, in servizio presso la casa di reclusione di Rossano, è stato arrestato dai carabinieri a seguito di un controllo stradale che ha portato al sequestro di telefoni cellulari, caricabatterie e cocaina. Il fermo è avvenuto mentre l’uomo si stava recando a prendere servizio presso il carcere.

L’uomo, fermato dai militari delle Sezioni operativa e radiomobile del Reparto territoriale di Corigliano Rossano, aveva con sé un involucro contenente tre smartphone apparentemente nuovi, per il cui possesso non ha saputo fornire alcuna spiegazione. La perquisizione dell’auto ha portato inoltre al ritrovamento di un secondo contenitore con alcuni caricabatterie, sollevando il sospetto che i dispositivi fossero destinati a entrare nella struttura carceraria.

L’accusa principale nei confronti dell’agente è quella di “accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti”, un reato previsto per impedire l’introduzione di apparecchi che potrebbero essere utilizzati dai detenuti per scopi illeciti.

La vicenda si è aggravata quando, a seguito del fermo, i carabinieri hanno esteso i controlli anche all’abitazione del sospettato. Nel corso della perquisizione domiciliare, è stata rinvenuta della cocaina, portando all’aggiunta di una seconda accusa per detenzione di sostanze stupefacenti.

L’uomo è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, considerata plausibile l’ipotesi che gli smartphone e gli accessori fossero destinati a entrare nel carcere per essere consegnati ai detenuti.

Le indagini sono condotte sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal procuratore Alessandro D’Alessio. Gli investigatori stanno cercando di accertare eventuali complicità o ulteriori episodi legati all’introduzione di materiale illecito all’interno del carcere di Rossano.

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