La Calabria affronta gravi criticità nella gestione della sanità pubblica, specialmente nelle zone montane, con appelli unanimi per interventi immediati.
L’emergenza sanitaria nelle aree interne della Calabria è diventata un tema cruciale. Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, e Vincenzo Mazzei, presidente Uncem Calabria, hanno ribadito l’urgenza di adottare un modello sanitario più vicino ai territori. “Un’ambulanza e un medico in ogni comune” è la proposta che Uncem avanza da anni, riprendendo i principi della Strategia nazionale Aree interne, citata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Le proposte per migliorare la sanità locale
La visione di Uncem punta su una rete sanitaria che include:
- Ambulanze medicalizzate e medici di base attive;
- Farmacia dei servizi;
- Telemedicina e teleassistenza , per colmare le distanze;
- Piazzole attrezzate per l’ elisoccorso diurno e notturno;
- Ospedali potenziati e connessi in una rete regionale integrata.
“Occorre agire subito per dare risposte alle comunità locali e ai sindaci” , hanno sottolineato Bussone e Mazzei, evidenziando la necessità di una collaborazione tra Regione ed enti locali.
L’intervento della politica nazionale e regionale
Anche il Movimento 5 Stelle ha sollevato la questione. La deputata Vittoria Baldino ha presentato un’interpellanza urgente al ministro della Salute, chiedendo al commissario per la sanità calabrese, Roberto Occhiuto, di rivedere la rete ospedaliera, immutata dal 2010. “Gli ospedali montani devono essere dotati di presidi e personale adeguato per affrontare le emergenze-urgenze direttamente sul posto”, ha dichiarato Baldino, sottolineando che il trasferimento altrove dei pazienti spesso non è una soluzione praticabile.
Il Pd calabrese, invece, ha definito quanto accaduto recentemente a San Giovanni in Fiore – dove un giovane è deceduto in circostanze ancora da accertare – come un tragico “grido d’allarme” che la politica regionale non può più ignorare.
La necessità di un intervento immediato
La situazione attuale mette a rischio non solo la salute dei cittadini, ma anche la fiducia nelle istituzioni. Le aree interne, già penalizzate dalla carenza di infrastrutture e servizi, necessitano di un modello sanitario decentralizzato ed efficiente, che garantisca cure tempestive e accessibili per tutti.