Liste d’attesa in Calabria: la sfida della sanità per l’efficienza e la trasparenza

Nella nostra regione, la gestione delle liste d’attesa sanitarie evidenzia criticità strutturali. Il nuovo monitoraggio del ministero e le azioni regionali mirano a migliorare efficienza e trasparenza

Le liste d’attesa sono uno degli indicatori più significativi della qualità del sistema sanitario di una regione. In Calabria, da tempo, rappresentano uno dei nodi cruciali e riflettono le difficoltà strutturali di un sistema che fatica a garantire efficienza e tempi adeguati per l’accesso a visite specialistiche ed esami. Le problematiche nelle tempistiche e nei servizi offerti sono state sottolineate più volte dai tecnici ministeriali, che supervisionano l’implementazione del Piano di rientro dal deficit sanitario della regione.

Intervento del Ministero della Salute

Recentemente, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha rilasciato una dichiarazione significativa sulla gestione delle liste d’attesa a livello nazionale, facendo un richiamo diretto anche alla Calabria. Schillaci ha annunciato che dal febbraio 2025 sarà operativo un cruscotto di monitoraggio per tenere traccia dei dati sulle liste d’attesa in tutte le Regioni e Province autonome, rendendo più trasparente la situazione e permettendo un’analisi più puntuale delle criticità. Inoltre, il ministro ha evidenziato la necessità di eliminare le pratiche scorrette che ostacolano la disponibilità dei servizi: non è accettabile, ha detto, che gli ambulatori appaiano “chiusi” ai pazienti, ma si rendano improvvisamente operativi alla presenza dei media. I fondi destinati alla riduzione delle liste d’attesa, infatti, dovrebbero essere spesi esclusivamente per potenziare le strutture e i servizi sanitari, ma spesso ciò non accade.

Iniziative della Regione Calabria per migliorare il sistema sanitario

Sul fronte regionale, il commissario per la sanità calabrese, Roberto Occhiuto, ha recentemente istituito una nuova Unità centrale di gestione dell’assistenza sanitaria e delle liste d’attesa. Questo organo ha il compito di monitorare e ottimizzare i tempi d’attesa, raccogliere e analizzare i dati e formulare proposte per migliorare l’accesso alle cure. Tra le iniziative già implementate, vi è la creazione di una piattaforma unica dei Centri Unici di Prenotazione (Cup) e l’avvio del progetto “Recall”, un servizio automatico di chiamata per ricordare agli utenti gli appuntamenti programmati. Attraverso questa funzione, i pazienti ricevono un avviso tre giorni prima della visita, con la possibilità di confermare o disdire la prenotazione, liberando così i posti non necessari per altri cittadini. Tuttavia, alcuni problemi organizzativi hanno limitato il pieno funzionamento del servizio, con segnalazioni di disservizi che sottolineano come siano necessari ulteriori interventi per garantire efficienza e regolarità.

La situazione della Calabria secondo il report Gimbe

A livello nazionale, l’ultima indagine della Fondazione Gimbe ha evidenziato come esistano profonde differenze tra le Regioni italiane nella rendicontazione dei tempi di attesa per le prestazioni sanitarie. Secondo Gimbe, solo sei Regioni mostrano una trasparenza adeguata nella comunicazione dei tempi medi di attesa e nel rispetto delle tempistiche previste, ma il Mezzogiorno rimane in difficoltà. In particolare, la Calabria non riporta la percentuale di rispetto del tempo d’attesa (Tda) per le prestazioni mediche, limitandosi a indicare il valore medio. L’unica regione del Sud che raggiunge un livello di trasparenza accettabile è la Puglia.

In conclusione, migliorare la gestione delle liste d’attesa rappresenta una sfida complessa e fondamentale per la Calabria, che coinvolge sia il rispetto delle normative sanitarie sia l’impiego dei fondi stanziati. La realizzazione di strumenti di monitoraggio e trasparenza a livello nazionale, insieme a un efficace coordinamento locale, potrebbe portare a un miglioramento tangibile dei servizi sanitari, garantendo un accesso più rapido e trasparente alle cure per tutti i cittadini.

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